Chiesa di Sant'Emiliano

La Chiesa di Sant’Emiliano che con la cupola e il campanile caratterizza il paesaggio di Trevi, si apre sul punto più alto della città, dove, secondo la tradizione, in epoca pagana, esisteva un Tempio a Diana Trivia. Feliciano, Vescovo di Foligno, lo fece abbattere nel 199 d.C e vi fu costruita una chiesa al culto trinitario.

Più tardi sostituita dal tempio dedicato a Sant’Emiliano, del XII secolo, della quale oggi sono visibili le tre absidi, la muratura soprastante con piccolo "occhio" dentellato e una vasta porzione della parete laterale destra.

All'interno si può leggere soltanto la tessitura muraria di due delle absidi, essendo il resto intonacato. L'abside minore verso nord conserva degli affreschi del primo Cinquecento, che rappresentano l’Annunciazione, Sant’Emiliano e nel catino absidale l’Eterno Padre.

L'abside minore verso nord conserva degli affreschi del primo Cinquecento.

I dipinti di Melanzio

I dipinti sono stati attribuiti a Francesco Melanzio da Montefalco e vanno collocati negli anni 1510-1512.  Al pittore montefalchese è stato attribuito anche un frammento di affresco con Madonna e Bambino.

Tale dipinto va sotto l’appellativo della Madonna della Colonna, poiché l’immagine mariana stava in una colonna dell’antica chiesa. Altri resti di affreschi si trovano dietro all’armadio che ospita la settecentesca statua lignea di sant’Emiliano.

Essi raffigurano: il Trono della Grazia e la Madonna con il Bambino, inseriti all’interno di un baldacchino; ai lati Sant’Emiliano e San Sebastiano.  Gli affreschi si possono riferire alla metà del ‘500, quando la chiesa fu ricoperta da una vasta decorazione ad affresco con nomi di prestigio, tra i quali il Melanzio e Orazio Alfani e il figlio Domenico.

La Chiesa non più adatta ad accogliere la popolazione, diventata ormai piccola per le nuove esigenze, venne ampliata. I lavori durarono vent’anni, come testimoniano i documenti notarili sulla fabbrica della Chiesa, che vanno dal 1465 al 1512. Per la costruzione si vedono attivi maestri lombardi, come il Mastro Baldassarre di Giorgio da Como per la conduzione della fabbrica della Chiesa.

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La ricostruzione

La Chiesa, che fu un eterno cantiere, per la sua irregolarità venne completamente ricostruita dalle fondamenta nella seconda metà dell’Ottocento su disegno dell’architetto Luca Carimini e solennemente inaugurata il 16 settembre del 1893.

L’interno neoclassico conserva opere del precedente tempio: l’altare del SS. Sacramento (1522) di Rocco Tommaso da Vicenza, l’altare in pietra della Trinità (1585),  la statua del santo patrono Emiliano del 1751 e le Sue Reliquie, rinvenute sotto il pavimento del Duomo di Spoleto nell’aprile del 1660.

La chiesa è officiata e aperta tutto l’anno

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